Il quartiere di San Frediano è ricco di storia e di testimonianze. Nel cuore del quartiere trovate Piazza del Carmine ed il convento dedicato a San Frediano, costruito prima del decimo secolo.
Secondo la leggenda, in origine il Santo Di Lucca, miracolosamente salvò il quartiere dalla forza delle acque dell'Arno evitando un'inondazione. Nel 1783, il Granduca Pietro Leopoldo di Toscana soppresse la chiesa ed il convento unendole entrambe alla chiesa di San Frediano in Piazza del Cestello, la cui cupola domina l'area omonima.
Chiesa del Cestello
Tra l'Arno ed il villaggio di San Frediano si trova il convento e la chiesa con giardino delle Monache dell'Arcangelo Raffaello, o Romite di Ponte, che abitarono il convento dal 1534 al 1749. La chiesa delle Romite di Ponte in Borgo San Frediano diventò uno studio di scultura , dove lavorò dal 1851 al 1887 lo scultore Pasquale Romanelli; oggi si conserva una placca con un medaglione in suo ricordo. Sull'architrave della porta rimane un bassorilievo in marmo ad opera di Cennini, che rappresenta l'Arcangelo Raffaello e il Tobiolo.
Più recentemente, lo scrittore Vasco Pratolini ha ambientato il suo romanzo "Le ragazze di San Frediano" in questo pittoresco quartiere, rendendolo uno dei più popolari di Firenze.